Descrizione
Caslino era sicuramente in passato un importante nodo viario particolarmente conosciuto nel periodo medioevale. San Gregorio poteva in precedenza essere nato come luogo di culto fuori dalle mura, adibito successivamente a area cimiteriale e trasformato, come in uso per queste situazioni, a luogo di culto di pietà popolare. L’intero complesso era perciò un luogo di culto annesso a una area cimiteriale Longobarda, provato dal fatto che la prima cappella esistente era dedicata a San Giorgio, il santo guerriero caro ai Longobardi. Questo santo aveva lo scopo di tutelare la “Buona Terra”, cioè in questo caso i luoghi corrotti dai corpi ivi sepolti. E’ interessante ricordare come Giorgio significhi figlio della terra, ossia agricoltore, e San Giorgio era il protettore del buon terreno adatto per l’uso di accogliere i morti in un luogo di culto delimitato e consacrato. La stessa dedicazione a San Gregorio ha un rapporto con antiche aree pagane e longobarde, quando si intensificò l’occidentalizzazione del cristianesimo, essendo il grande Papa molto impegnato nel combattere le eresie e distruggere il paganesimo nonché a ricondurre proprio i Longobardi con il loro re Agilulfo nel seno della Chiesa cattolica. La stessa realizzazione della settecentesca Via Crucis segnala la sacralità del luogo testimoniata inoltre dai ritrovamenti di sepolture romane proprio nei pressi della chiesetta. Risalendo all’evoluzione tipologica dell’Oratorio la struttura più antica può essere riportata a una primitiva cappella con apertura verso il fronte, da identificarsi nell’attuale arco trionfale. Come è avvenuto in analoghe situazioni piuttosto diffuse nel XV e nel XVI secolo la cappella viene allungata con l’attuale corpo e trasformata in chiesetta campestre dove si poteva officiare. Non a caso negli atti della visita di San Carlo Borromeo avvenuta nel 1574 si parla di “Cappella Campestre”. Sfruttando una grande cava di serizzo ghiandole proprio presso San Gregorio,ancora funzionante nel 1762, furono eseguite nel 1755 le attuali cappelle della Via Crucis. La stessa cava servì anche per il materiale della chiesa parrocchiale, su progetto di Siomen Cantoni. L’aspetto straordinario dell’oratorio di San Gregorio è il suo assetto esterno, quello oggi perimetrato dalle cappelle. La particolarità è proprio la forma a ellisse di questo spazio secondo un rigoroso modello a simmetria centrala per meglio rappresentare la salita di Cristo al Calvario. Le cappelle vennero affrescate prima dal Torricelli nel 1760 e poi dal torinese Morgari nel 1928. Particolarmente interessanti sono gli affreschi del XV secolo, custoditi all’interno dell’oratorio, con la raffigurazione della Crocifissione con Maria e Giovanni addolorati ai piedi della Croce. Nella parte inferiore traspare un lacerto con raffigurato il volto della Vergine circondato da alcune figure di angeli.